ATEIRAMI
TELL MUM THE SPELL WORKED

TELL MUM THE SPELL WORKED

15.00

(“this is not a title”)
Un magazine senza nome ma con una frase ispirante in copertina, ogni volta diversa, che vuole creare complicità con chi la legge. Una pratica che Centrale Fies ha adottato con gli enormi stendardi affissi sulle mura dell’edificio, pensati per dialogare con il territorio e con i passanti, stendardi che lanciano domande, che instillano il dubbio, che spostano il punto di vista dominante.
“This is not a castle” il primo, nero su bianco, e allora anche la frase in copertina non sarà un titoto (“this is not a title”) ma un invito a cospirare con chi non ci conosce e allo stesso tempo un suggellare un patto, un rapporto più profondo con chi già ci conosce. Tell Mum The Spell Worked ha il desiderio di dare un messaggio rassicurante e capace di attivare il frame di un'azione immaginaria compiuta, di una cospirazione che è solo all'inizio ma che darà (ne siamo certe) i migliori risultati. Una sorellanza senza genere, reale e metaforica, riecheggiata da quel "mum", che può essere madre in tutte le forme e i generi. C’è ironia anche, questo riferimento alla stregoneria e all’incantesimo che ha funzionato, qualsiasi esso sia.
La sparizione della parola festival, invece, si è portata con sé anche quella del tipico strumento che negli anni era diventato iconico per Fies: l’It-book di ogni edizione. Rieccolo allora apparire sotto altre sembianze, un magazine. Mutato dunque nell’organizzazione degli spazi e degli argomenti, immaginato appositamente per lasciare la sua natura effimera alla performance, e tenere invece traccia di tutto quello che ruota attorno al cuore pulsante di questo luogo.
Questo libretto, o zine, contiene qualcosa di già successo e allo stesso tempo molto che ancora deve accadere, come esito dell’alchimia di incontri, progetti, attraversamenti, conversazioni, relazioni, sogni antichi e persistenti.